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Mulino di Borgo Fiorito
L’edificio del mulino, ubicato sull’argine sinistro del Sanguigna, si raggiunge attraverso la strada poderale che dalla S.S. 206 (in località Scapigliato) conduce all'agriturismo “Pane e Vino”. Poche decine di metri oltre l'agriturismo una strada in discesa, sulla sinistra, conduce al mulino.
Riferimenti storici
Era questo il mulino della tenuta di “Borgo Fiorito” o “La Villa” che, insieme al vicino podere di “Pane e Vino”, costituiva un importante complesso agricolo prospiciente alla strada Maremmana (oggi Via Emilia). Le fonti documentarie non consentono di risalire con precisione alle origini di questo impianto: la sua costruzione potrebbe risalire al 1513 per opera di un certo Battista di Cristofano ma è solo a partire dal secolo XVII, cioè da quando la Misericordia di Pisa cominciò ad allivellare la predetta tenuta, che il mulino viene menzionato negli Estimi.
Originariamente il fabbricato era costituito da un piccolo edificio composto dal "carcerario" dove era alloggiato il ritrecine (ruota idraulica posta in posizione orizzontale formata da un asse di legno con palette), dalla sovrastante stanza dove era effettuata la macinatura del grano con le due macine in pietra (la "sottana" e la "soprana") e da una ulteriore stanza che serviva da alloggio per il mugnaio. Il Plantario dell'Estimo del Comune di Castelnuovo del 1795 raffigura questo mulino, la gora di accumulo dell'acqua ed il lungo canale "aldio" di adduzione dell'acqua derivata dal torrente Sanguigna. Anche il successivo catasto dei primi dell'800 riporta la stessa situazione.
Successivamente il fabbricato, una volta persa la propria funzione originaria, è stato a più riprese ampliato (l'ultimo ampliamento risale agli anni '30 del 1900) ed abitato fino agli anni '60.
Stato di conservazione
Dopo circa 30 anni di abbandono, è stato completamente restaurato mantenendone intatta la struttura e le tipologie costruttive originarie. Le parti conservate sono il carcerario, la gora ed il condotto di adduzione dell'acqua verso il ritrecine, una macina integra in pietra verrucana ed alcune porzioni di macine di varia natura (verrucano, gabbro, conglomerati e brecce, vulcanite).