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Itinerari Verdi:
I sentieri delle piante selvatiche commestibili e medicinali

Nel Parco Culturale di Camaiano abbiamo brevi percorsi che da gennaio a dicembre ospitano una varietà considerevole di "malerbe", così chiamate dai coltivatori e dall’industria chimica a causa del comportamento invasivo nelle colture. Queste piante sono invece preziose non solo sotto il profilo alimentare ma anche patrimonio dimenticato dell’etno-medicina che perfino l’OMS raccomanda vivamente di preservare.
Qui nel Parco noi lo facciamo; poniamo molta attenzione a questo dono della natura, proponendo passeggiate volte al riconoscimento delle varietà sia dal vivo che con schede botaniche, fornendo agli appassionati informazioni sia sulla raccolta, l'essicazione e la conservazione che sull’uso gastronomico, con ricette per piatti deliziosi che i nostri visitatori possono poi gustare nelle strutture ricettive della zona.

Queste piante spontanee le troviamo anche in piccoli spazi assolati o qua e là lungo i sentieri, talvolta spuntano anche solo nei periodi di intervallo fra una semina e l’altra, trovando subito il loro “prepotente” modo per nascere, crescere, andare in seme e riprodursi in fretta, mi viene da dire, per vincere la loro continua battaglia contro la rarefazione o l’estinzione.
Sono circa 50 le piante commestibili nel nostro parco: queste piante comuni che  spesso calpestiamo camminando con noncuranza, con nomi popolari che cambiano addirittura da un borgo all’altro, hanno in comune un gusto unico che rimarrà impresso  nei sensi di chi potrà assaporarle.  
Ma "andar per erbe"  è anche l’occasione per acquisire un modo diverso di "vedere": riconoscere in queste piccole piante tutta la perfezione della natura, porta inevitabilmente ad un amore ed un rispetto nuovo, presupposto base per la salvaguardia del territorio e di un modo diverso di vivere anche la propria salute: camminare, respirare, assaporare il silenzio e insieme i “rumori” di cui la valle è colma e anche imparare a prepararsi una tisana: le piante medicinali usabili sono altrettanto numerose.

E il nostro erbario si arricchisce ancora di più quando si passa nella macchia dove gli arbusti tipici come il lentisco, il sorbo, l’alloro, il corbezzolo, il mirto, il ginepro… ci riportano ad una tradizione erboristica che vale la pena conoscere di nuovo.
L’itinerario verde nella Macchia Mediterranea è ricco di profumi e “scoperte”: durante gli eventi nel Parco vi racconteremo del legame fra territorio e ambiente che caratterizzava la nostra valle: le carbonaie, i piccoli lavori di ebanisteria fatti con le radici come le pipe di erica o gli strumenti musicali e la raccolta dei frutti con tante ricette da  portare a casa, come la marmellata di corbezzolo, l’elixir di ginepro o di mirto… e  finita la passeggiata possiamo ritemprarci con una bevanda di erbe della valle o…. un bicchiere di vino dei nostri piccoli ma preziosi vigneti!

A Podernuovo, casolare dell'erborista e aromaterapeuta Tatiana Paoli, da molti anni viene lasciato spazio alle erbe selvatiche, introducendone “clandestinamente” altre ogni qual volta si è presentata questa possibilità. Così oggi un gran numero di piante commestibili e medicinali si trovano sparse intorno alla casa. All’interno della “serra” è stata inoltre allestita una mostra permanente  con foto, erbari, libri, materiale erboristico, a disposizione (previa accordo telefonico chiamando Tatiana al 3334389955) di chiunque abbia voglia di condividere questa passione e conoscere meglio le piante aromatiche, commestibili, medicinali… qualità queste che spesso appartengono tutte a una stessa pianta.

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